giovedì 27 novembre 2008

"La posta di via Caboto (FI)" di Alessandro Auriemma


Questa mail mi e' stata spedita all'indirizzo filippotraveller@gmail.com da Alessandro Auriemma di Firenze:

Questa mattina, più o meno intorno alle 8:40, come spesso mi succede, mi sono recato all'ufficio postale del mio quartiere. Sono un ottimo cliente di quell'ufficio, conosco benissimo tutte le facce che lo frequentano, le facce delle impiegate e gli orari di maggiore afflusso. Inoltre sono possessore di un conto registrato prorpio li... Quindi, alle 8:40 sono entrato e ad accogliermi ho trovato il solito caos... inevitabile soprattutto causa l'avvicinarsi della fine del mese. Premetto che non mi piace fare polemiche sterili e ho molto rispetto della gente che lavora, quindi non sta scrivendo il tipico pensionato che ha voglia di sblaterare gratuitamente ma un normale cliente che ha rispetto e non ha pretese di essere coccolato dall'impigata di turno. Ho preso quindi il mio numerino per il reparto spedizione pacchi e la sorte mi ha attribuito il numero P019. Il tabellone segnaturno mi diceva che in quel momento stavano servendo il numero P016. Mi sono detto: beh, sei fortunato! ci sono due sportelli dedicati alla spedizione pacchi, tra pochi minuti sarai fuori di qui... sono uscito esattamente un ora dopo. Perchè? Ve lo spiego. Al momento del mio arrivo solo uno sportello stava servendo una signora, l'altro, se pur occupato dall'impiegata di cui vi voglio parlare,era vuoto, non aveva clienti e lei scriveva delle cose e trafficava con il pc. La suddetta impiegata, tra una chiacchiera con quella dello sportello accanto, che però nel frattempo serviva la cliente di cui sopra, e un occhiata al pc e una annotazione su un foglio, continuava a non curarsi delle persone che intanto aumentavano. Finalmente, dopo 17 minuti (cronometrati!!!!) passati a fare quanto detto, si è degnata di pigiare il numero successivo...il mitico e attesissimo P017...come spesso capita alla posta, il povero P017, stanco di aspettare, aveva ceduto regolari consegne e se ne era andato... allora il sottoscritto fomentato dall'accaduto ha pensato: vai! ora tocca a me, il P017 non c'è... ancor più confortato dal fatto che il P018 era nel frattempo stato chiamato dalla diligente signora accanto. Ci credereste? L'impiegata nostra eroina di questo racconto, dopo aver cliccato il P017 e non aver ricevuto risposta, è rimasta per ben ventisette minuti senza chiamare un altro numero!!!! La collega accanto andava avanti e lei era li a scrivere al pc, ad alzarsi, andare dietro nel retro ufficio e tornare dopo dieci minuti.
Ripeto, non mi piace fare polemica ne sparlare, me lo impedisco severamente perchè credo che la polemica sterile non porti a nulla...ma in questo caso non capisco perchè un utente che ha fretta, deve lavorare, ha le sue cose da sistemare...debba essere preso in giro in questo modo. A non fare nulla davanti a tutti palesemente mentre l'uffico è pieno e le sue colleghe lavorano sodo. Cara signora Ida... si faccia un esame di coscienza e provi a riflettere su quanti giovani poveri cristi avrebbero bisogno di un posto come il suo per realizzare semplicemente il sogno di una vita migliore. Per chiosare...volete sapere di cosa sparlava con la collega dello sportello accanto (che nel frattempo lavorava col sorriso sulle labbra)? Del trattamento che le poste riservano a loro impiegati dicendo che è vergognoso.........a voi i commenti e scusate la lunghezza di questo post...
Alessandro Auriemma

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